Insieme a Mattia Zappalorto allenatore della Prima Squadra del Tiesse Robot Calvisano abbiamo tracciato il bilancio di fine stagione.
Mattia: la regular season vinta con diciassette successi in diciotto giornate e la promozione in A1 conquistata, si può parlare quindi di una stagione assolutamente positiva. Sei d’accordo?
“Molto. Ci siamo allenati con grande intensità e qualità. Sono davvero contento dei ragazzi e di tutto lo staff. Non era semplice amalgamare così bene il gruppo e invece ci siamo riusciti voglio dunque ringraziare i giocatori, la società, i componenti dello staff medico e fisioterapico e gli accompagnatori che ci hanno sempre fatto trovare tutto pronto. Ho trovato una organizzazione fantastica perché tutti hanno svolto un lavoro eccellente. Infine, un grande ringraziamento va ai tifosi che ci hanno sempre calorosamente supportato sia in casa che in trasferta".
La scorsa settimana la nostra Under 18 ha sconfitto il Rovato nella finale regionale e vinto la Coppa Lombardia. In campo sono scesi diversi atleti classe 2006 che nella stagione appena conclusa hanno a loro volta debuttato in Prima Squadra. Ne stai attenzionando degli altri in una ottica di aggregazione alla rosa?
“Siamo molto soddisfatti dei quattro atleti classe 2006 aggregati alla Prima Squadra. Hanno infatti dato un contributo importante al gruppo sia dentro che fuori dal campo. Sicuramente c’era tanta concorrenza per la maglia ma l’aver ottenuto minutaggio sia con l’Under 18 che con la Cadetta ha contribuito al loro percorso. La filosofia del club è dare opportunità di crescita ai giovani del vivaio e anche nella prossima stagione qualche ulteriore prospetto si unirà alla rosa della Prima Squadra”.
Sei a Calvisano da due anni e la filosofia societaria è appunto chiara: valorizzare i giocatori del vivaio e dare la possibilità ai migliori prospetti dei club limitrofi di esprimere il proprio valore. E a proposito del primo concetto c’è un ragazzo che quest’anno è cresciuto molto e sto parlando di Michele Consoli. Cosa ne pensi?
“Tre stagioni fa, Michele giocava nella Cadetta in Serie C e oggi è uno degli esempi migliori di cosa significa per un ragazzo cresciuto nel vivaio vestire la maglia della Prima Squadra. L’esperienza maturata nella scorsa stagione sportiva gli ha fatto prendere quella confidenza necessaria per diventare un punto fermo in questa annata incredibile. Nella gara di ritorno a Noceto, con delle condizioni meteorologiche molto difficili, ha dimostrato tutto il suo potenziale”.
Nonostante il blocco delle retrocessioni il prossimo torneo di A1 sarà più difficile e impegnativo. Quali sono i tuoi obiettivi?
“Siamo consapevoli che l’intensità e il livello del gioco saranno quelle delle tre partite di playoff disputate contro Paese, Valsugana e Livorno. Non ci saranno dunque gare scontate perché dovremo alzare l’asticella, cercando di colmare il gap nel minor tempo possibile, adattandoci alla fisicità, al ritmo e alla qualità tecnica che la nuova categoria richiede”.
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