Con il successo comodo sul Botticino, l’Under 18 del Tiesse Robot Calvisano ha chiuso la stagione regolare al comando della classifica e quindi si è qualificata per disputare le semifinali di Coppa Lombardia. Ne abbiamo parlato insieme al tecnico Marco Selmini.
Marco: il bilancio dice sette vittorie e una sola sconfitta in otto giornate, sei soddisfatto del percorso che hanno svolto i tuoi ragazzi?
“Sia io che Davide Ferrari siamo molto contenti della vittoria del campionato. E’ stato merito degli atleti che sono stati grandi protagonisti della cavalcata. Il loro processo di crescita è ancora in corso ma ricordo bene dove siamo partiti e dove siamo arrivati. In ottica di un miglioramento vorrei solamente che i ragazzi fossero maggiormente consapevoli del valore che possiedono, perché sono forti di ciò che credono”.
Da regolamento ci attendono ora le semifinali, per poi pensare alla finale di Coppa Lombardia. Sai già quale avversaria incontreremo lungo il nostro percorso?
“Probabilmente affronteremo il Seregno che è una squadra tradizionalmente ostica poiché spinosa e molto fisica. Al momento, il mio compito è quello di preparare i ragazzi per qualsiasi evenienza pur restando ancorati alle nostre idee”.
Dopo la recente gara vinta contro Botticino hai sottolineato un aspetto che mi ha colpito positivamente ovvero la preparazione. La tua squadra possiede infatti una caratteristica notevole che è appunto l’intensità espressa negli allenamenti. Neanche nei periodi di sosta vi siete infatti fermati. Quanto ritieni sia appunto importante dare continuità e mantenere elevato il ritmo durante le sessioni?
“La partita contro Botticino è stata vinta proprio perché la nostra preparazione fisica ci ha permesso di sostenere il gioco per tutti gli ottanta minuti con lucidità e una certa precisione. Negli ultimi venti minuti di gara facciamo infatti sempre la differenza. Ci piace allenare con intensità i ragazzi. D’altra parte il rugby moderno è anche questo”.
Domenica scorsa nell’incontro della Cadetta disputato contro Mantova, il mediano Pisoni che è un tuo atleta del 2006 ha segnato una meta, mentre nel playoff della Seniores contro Paese, il coetaneo e numero 8 Mori si è approcciato molto bene quando è subentrato negli ultimi scampoli di partita. Da allenatore abituato a crescere questi giovani quanto diventa soddisfacente vederli poi ambientarsi così bene con gli adulti nei campionati superiori?
“I giocatori sono un patrimonio inestimabile del club. La nostra priorità di allenatori è quella di essere a loro disposizione e farli esprimere ovunque al massimo del potenziale. I nostri atleti classe 2006 hanno sempre risposto presente alle necessità di Seniores e Cadetta dimostrando di essere sul pezzo. Questo è l’essenza del nostro lavoro, la ricompensa più grande”.
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